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Gala e Dalì, l’incantesimo occulto ne La Casa degli Artisti

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…era un tranquillo settembre di qualche anno fa, giornate soleggiate e tepore gradevole, di quelle che a Gallipoli fanno sognare e invitano ad un dolce torpore delle membra in riva al mare…noi della Casa degli Artisti non sospettavamo neanche per sogno che stavamo per essere testimoni di una delle più belle e misteriose storie d’amore del secolo. Salvador (Dalì), giovane artista di belle speranze, ancora senza baffi cascanti, aveva invitato il poeta Paul Eluard e sua moglie, la russa Gala, a trascorrere insieme a lui un periodo di riposo a Gallipoli presso la nostra residenza, La Casa degliArtisti .  Per sé aveva prenotato la Stanza D’Annunzio, dedicata al suo grande amico e ricca di antichi cimeli liberty, e per Paul e Gala aveva invece prenotato la Stanza Bach, baroccheggiante e con pareti vivacemente rosse, colore che Paul adorava. In realtà Paul voleva approfittare dell’atmosfera romantica di questa stanza e della quiete che si respira nella nostra casa per riconquistare Gala, dopo

Scienza e Tattoo ne La Casa degli Artisti a Gallipoli.

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…e si incontrarono da noi per caso, uno, il grande Charlie, e l’altro, l’indiscusso e indiscutibile Albie Einstein, immenso nella sua relatività. Charlie soggiornava nella Stanza Leonardo, perché così gli aveva consigliato l’amico Leo(Nardo) e, si sa, tra scienziati basta la parola…come recitava un vecchio slogan televisivo dei miei tempi che pubblicizzava un noto lassativo dell’epoca. Albie invece aveva scelto i colori della Suite Mondrian, anche lui su suggerimento dell’amico Piet che aveva incontrato a New York qualche anno prima.  Charlie e Albie si conoscevano perché ognuno di loro aveva sentito parlare dell’altro, ma non si erano mai incontrati di persona. Fu così che fecero amicizia una mattina a colazione, grazie al garbato savoir faire di Cristina, che, tra l’altro, aveva imbandito per loro un ricco breakfast, come è sua abitudine, a base di pasticciotti leccesi, melate, crostate, puccette salentine ecc. ecc. ecc. Era il periodo della festa patronale di Santa Cristina e fu pro

Gruppo di ragazze in un interno (cioè nella mia galleria!)

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…sì, era settembre inoltrato quando l’olandesina dall’orecchino perlaceo e pendulo mi telefonò dall’Aia, esattamente dallo studio del direttore del Mauritshuis, per prenotare da noi un altro soggiorno dopo quello del mese precedente. Stavolta però non veniva da sola: aveva convinto Lisa e Frida a tornare con lei ed inoltre avevano invitato anche la Simo, meglio conosciuta come Venere di Botticelli, che avevano entrambe conosciuto su Facebook.  Non si erano mai incontrate di persona e questa vacanza supplementare sarebbe stata l’occasione buona per conoscersi. Tanto per Simo sarebbe stato facile da Firenze arrivare alla Casa degli Artisti di Gallipoli, poche ore di viaggio, e poi era curiosa di visitare questa location. Agli Uffizi se ne parlava tanto ed anche suo padre Sandro era già stato qui insieme a Leo(Nardo) qualche mese prima.  Quindi le ragazze prenotarono, felici di questa permanenza al femminile senza Vincent o Salvador che si erano rivelati dei veri e propri guastafeste. Vo

Incontri ravvicinati di …4 tipi presso La Casa degli Artisti di Gallipoli

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  …l’olandesina dall’orecchino pendulo terminò la sua vacanza, consegnò la bicicletta al servizio di noleggio e andò via promettendo di tornare. L’incontro con Vincent era stato per lei fatale, era innamorata persa ma doveva tornare al suo museo perché la cornice che l’aveva ospitata per tanti secoli non poteva restare a lungo vuota, i visitatori avrebbero sicuramente notato la sua assenza. Con Vincent si scambiarono la promessa di rivedersi in patria ma…l’olandesina non sapeva che Lisa invece aveva deciso di prolungare la sua permanenza presso di noi pur di restare sola con Vincent.  Lisa aveva sbagliato i suoi calcoli. Infatti l’olandesina andò via, ma al suo posto arrivarono Salvador, il giocherellone, e quella perfida di Frida. Entrambi venivano spesso da noi ne La Casa degli Artisti : erano affezionati ai lauti breakfast di Cristina, volevano sempre e solo la suite Mondrian, colorata, con vista mare e opere minimaliste alle pareti, e poi avevano anche la loro auto fuoriserie prefe

Maria e Vincent, due olandesi in vacanza…con terzo incomodo.

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  …e sì, fu proprio la prima sera del suo soggiorno a Gallipoli che Maria, l’olandesina con l’orecchino di perla, incontrò Vincent, cioè Van Gogh, come pubblicizzato dai libri di storia dell’arte. Erano entrambi nello stesso pub del centro storico ad ascoltare musica salentina e a veder ballare la pizzica. Anzi, ad un certo punto si erano incrociati proprio in pista perché entrambi volevano imparare i passi di questo ballo tarantato e stavano provando timidamente a lanciarsi nel turbinio di questa danza. Si riconobbero all’istante. Infatti erano entrambi grandi personaggi di famosi musei olandesi e Maria, guarda un po’, alloggiava proprio nella stanza Van Gogh presso La Casadegli Artisti e aveva notato con ammirazione il ritratto dell’artista da me riprodotto sulla porta d’accesso nella stanza. Iniziarono subito a parlare, entrambi entusiasmati da questo incontro fortuito. Maria gli raccontò della stanza dove io avevo riprodotto alcune famose opere di Vincent e dove avevo ricreato l’a

Maria Vermeer, dall’Olanda con furore…

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  …e La Casa degli Artisti di Gallipoli continua a narrare di ospiti ed amici che qui si sono succeduti, arricchendo di nuovi episodi la sua già mirabolante scaletta di eventi del passato…era il luglio 2023 quando l’amico Jan Vermeer ci telefonò da Delft in Olanda per prenotare una stanza per sua figlia Maria, l’anno scorso ancora minorenne, che voleva trascorrere una vacanza nella famosa Gallipoli.  Cristina ed io ci sentimmo davvero privilegiati: accogliere sotto il nostro tetto nientepopodimeno che la celeberrima fanciulla con l’orecchino di perla! Guarda caso avevamo una stanza libera per lei nel periodo richiesto, cioè dal 20 al 30 agosto, e quindi ci affrettammo a confermare la sua prenotazione a patto però che lui, Jan, ci mandasse via e-mail una copia della sua carta d’identità e la sua autorizzazione affinchè la figlia minorenne potesse soggiornare da noi, liberandoci da qualunque responsabilità. Furono presi tutti gli accordi del caso e noi, impazienti, cominciammo ad aspetta

Il party di Vincent ne La Casa degli Artisti

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  …e qualcuno andò a dire a Vincent che nella Casa degliArtisti di Gallipoli c’era una stanza dedicata a lui. Se ne sentì lusingato, e volle venire di persona a dipingere un po’ di girasoli sulle pareti. Si mise in contatto con noi per avvisarci del suo arrivo, e noi tutti contenti naturalmente.  Non è da tutti avere in casa dei girasoli dipinti personalmente da Van Gogh…Arrivò una sera di giugno, accettò di cenare con noi: quella sera c’erano un’orata al sale e dei calamari al forno, innaffiati da un ottimo malvasia salentino. Vincent gradì moltissimo…La mattina dopo si mise subito al lavoro e nel giro di 48 ore il suo affresco era terminato. Si sentiva veramente soddisfatto e volle festeggiare il completamento dell’opera organizzando un party di prestigio sul nostro roof garden.  Invitò tutti i notabili e gli artisti del territorio e volle invitare anche il suo amico Salvador, il quale accettò subito. Era sempre pronto quando si trattava di venire a trascorrere alcuni giorni da noi.